Perchè utilizzare materiali certificati Oketo-tex o GOTS aiuta ma non è sufficiente a garantire la conformità alla Direttiva Giocattoli?
Quando si parla di qualità nel mondo tessile è facile incontrare il marchio GOTS o Oeko-tex, ma la garanzia fornita da questi schemi di certificazione, può non essere sufficiente nel mondo del giocattolo.
Prima di entrare nel dettaglio, facciamo un passo indietro con una premessa sulla normativa che regola l’immissione sul mercato dei giocattoli, la Direttiva 2009/48/CE e relativi decreti di recepimento.
Non sono le EN 71 che danno indicazioni o limiti sulla qualità del giocattolo, ma la Direttiva sulla sicurezza del giocattolo.
Questo strumento normativo, nell’allegato II, infatti presenta una serie di requisiti che devono essere rispettati, tra cui il rischio chimico.
In questo paragrafo si parla per esempio di limitazioni su:
- Nitrosammine
- Fragranze allergizzanti
- sostanze CMR (Cancerogenee, Tossiche per la riproduzione e Mutagene)
- I 19 metalli che non devono essere rilasciati (da verificare con la EN 71-3)
- nelle ultime Appendici sono state inserite altre sostanze vietate in particolare per i minori di 3 anni come il BPA, FENOLO, FORMAMMIDE, FORMALDEIDE, i Ritardanti di fiamma TCEP, TCPP, TDCP e altro ancora.
Quindi ribadiamo che la EN 71-3 è una parte del tutto, ma vediamo come si passa dalle richieste della Direttiva Giocattoli alla scelta di utilizzare le norme tecniche EN 71.
Questa Direttiva prevede due metodi per verificare la conformità, semplificando:
- il Modulo A – verifica in autocertificazione applicando le norme armonizzate EN 71
- il Modulo B+C – verifica con Organismo Notificato che applica le norme che vuole…
Il normatore ha creato delle norme tecniche armonizzate, la serie EN 71 per l’appunto, che il produttore può usare per verificare la sicurezza del giocattolo.
Se un giocattolo è conforme a tali norme tecniche, si presume sia conforme al requisito della Direttiva.
Quindi in poche parole, se è conforme:
- alla EN 71-1 significa che rispetta i requisiti meccanici imposti nell’allegato II della Direttiva
- alla EN 71-2 è conforme al requisito dell’infiammabilità sempre descritti nell’allegato II della Direttiva
- e così via per tutte le norme applicabili.
Dai uno sguardo a questi post per approfondire:
- D.Lgs 54/2011 – Quali Norme Armonizzate Esistono E Per Quale Requisito?
- Marcatura CE Giocattoli – Quali Procedure Di Certificazione?
Per tutta la sfilza di sostanze chimiche descritte in precedenza non basta una norma, ovvero la EN 71-3, che verifica solo i metalli pesanti, quindi ci sarà bisogno di tanto altro per dire che il giocattolo sia conforme al requisito chimico.
Senza trascurare poi il Regolamento REACH che aggiunge altre sostanze a quelle vietate dalla Direttiva giocattoli, come per esempio gli FTALATI.
Dopo questa premessa, cerchiamo di capire come un tessuto con Certificazione Oekotex o GOTS possa aiutarci a rispettare il requisito chimico della Direttiva.
OEKO-TEX® è una certificazione tessile nata come etichetta di garanzia per la salute dei consumatori con lo scopo di prevenire reazioni avverse provocate da indumenti potenzialmente contaminati da sostanze tossiche.
OEKO-TEX è una certificazione volontaria, questo vuol dire che le aziende devono fare esplicita richiesta per ottenere il certificato e un ente certificatore esterno riconosciuto esegue le analisi documentali, i test chimici e le ispezioni annuali per controllare la conformità della produzione in continuo.
Nella sostanza non esiste 1 certificazione Oeko-tex, ma una serie di schemi e anche all’interno dello schema più famoso STANDARD 100 by OEKO-TEX®, esistono Classi leggermente diverse in funzione dell’utilizzatore:
- Classe I / tessuti e giocattoli tessili per bambini fino all’età di tre anni, ad esempio biancheria intima, biancheria da letto, peluche.
- Classe II / Tessuti aventi una gran parte della loro superficie a diretto contatto con la pelle, ad esempio biancheria intima, biancheria da letto, camicie.
- Classe III / Tessili che non entrano in contatto con la pelle, o che hanno solo una piccola parte di superficie a contatto con la pelle, ad esempio giacche, cappotti, materiali di interlining.
- Classe IV / Materiali di arredamento/decorazione come la biancheria da tavola e le tende, ma anche pareti tessili e rivestimenti in tessuto.
Quindi per i giocattoli puntare a materiali testati in classe I
Adesso introduciamo invece la Certificazione GOTS
Global Organic Textile Standard − GOTS è la certificazione di origine biologica più utilizzata e rilevante nel settore tessile.
La certificazione Global Organic Textile Standard − GOTS, è l’unica tra quelle disponibili nel settore tessile che può garantire una produzione sostenibile e allo stesso tempo socialmente etica.
Essendo una certificazione volontaria, le aziende che ne faranno richiesta dovranno rispettare severi standard ambientali e sociali imposti dalla stessa certificazione GOTS e dagli enti di controllo preposti.
GOTS fornisce alle aziende una lista di sostanze chimiche meno dannose per l’ambiente rispetto a quelle normalmente utilizzate. La lista di GOTS esclude oltre 1000 sostanze tossiche comunemente usate nel settore tessile per produrre i nostri indumenti.
Per il nostro articolo, non andiamo a fondo sui criteri di sostenibilità e guardiamo più alle sostanze pericolose.
Partiamo dal presupposto che solo i tessuti naturali possono ottenere la certificazione Global Organic Textile Standard, appunto perché parliamo di fibre organiche: cotone, lana, canapa, lino, ramia, juta, sono le materie prime che possono disporre della certificazione GOTS, sempre se coltivate, o prodotte, seguendo i normali canoni dell’agricoltura biologica, o degli allevamenti biologici (nel caso della lana).
Le fibre sintetiche non sono ammesse, a meno di non essere derivate dal riciclo di risorse/materiali, oppure considerate “ecologiche” grazie alla presenza di altre certificazioni tessili, come ad esempio BlueSign, Oeko−Tex, FairTrade.
Vediamo i punti di contatto tra la Direttiva Giocattoli, Oekotex e GOTS
Come detto, la Direttiva Giocattoli fornisce indicazioni specifiche su alcune sostanze e poi rimanda a criteri generali su sostanze CMR.
Gli schemi Oeko-tex e GOTS prevedono già la limitazione delle sostanze vietate dalla Direttiva, per quanto con criteri leggermente diversi, BPA, Fenolo, Coloranti Azoici, Ritardanti di fiamma, Paraffine clorurate a catena corta, IPA, Composti organostannici, Ftalati, ecc.
la Direttiva Giocattoli vieta poi in particolare i ritardanti TCEP, TCPP, TDCP.
Anche se il TDCP, usato tipicamente nelle spugne in poliuretano, non è previsto tra le sostanze vietate dallo schema Oeko-tex, è lecito pensare che la presenza di tale sostanza non sia comune nei tessuti.
Suggeriamo però sempre di chiedere al produttore del tessuto se aggiunge dei ritardanti di fiamma.
Ma vediamo la differenza tra Oeko-tex, GOTS e la EN 71-3 per i metalli pesanti.
Innanzitutto è giusto specificare che la EN 71-3 simula l’ingestione di un pezzo di giocattolo e l’attacco dei succhi gastrici acidi, per cui la soluzione estraente usata è Acido Cloridrico 0,07 M con un pH tra 1 e 1,5 e un rapporto tra solido e liquido di 1:50, cioè metto un grammo di tessuto con 50 ml di soluzione a 37°C per circa 1 ora.
I metodi usati per GOTS e OEKO-TEX sono pensati invece per un contatto con il sudore della pelle, quindi parliamo di pH prossimi a 5,5 e rapporti/solido diverso ma con tempi e temperature simili alla EN 71-3
I limiti imposti dalla Direttiva Giocattoli sono più alti rispetto a OEKOTEX e GOTS, ma le differenze usate nella metodica di prova non permettono una chiara equivalenza con la EN 71-3 che usa appunto una soluzione molto più aggressiva per l’estrazione.
Ma andiamo a vedere i limiti massimi imposti delle varie norme in mg/kg.
EN 71-3 | OEKO – Tex | GOTS | |
Sostanza | categoria III | classe 1 | |
Aluminium | 28130 | x | x |
Antimony | 560 | 30 | 0,2 |
Arsenic | 47 | 0,2 | 0,1 |
Barium | 18750 | 1000 | 1000 |
Boron | 15000 | x | x |
Cadmium | 17 | 0,1 | 0,1 |
Chromium III | 460 | 1 | 1 |
Chromium VI | 0,053 | 0,5 | 0,5 |
Cobalt | 130 | 1 | 1 |
Copper | 7700 | 25 | 25 |
Lead | 23 | 0,2 | 0,2 |
Manganese | 15000 | 90 | 90 |
Mercury | 94 | 0,02 | 0,02 |
Nickel | 930 | 1 | 1 |
Selenium | 460 | 100 | 0,2 |
Strontium | 56000 | x | x |
Tin | 180000 | x | 2 |
Organic tin | 12 | 0,5* | 0,5* |
Zinc | 46000 | 90 | 750 |
CONCLUDENDO
L’Alluminio, il Boro e lo Stronzio non sono ricercati tra gli analiti di Oeko-tex e GOTS, ma il punto più delicato è il CrVI.
Infatti la nuova revisione del 2019 della EN 71-3 ha abbassato i limiti massimi del CrVI a 0,053 mg/kg, mentre per Oekotex e GOTS i limiti sono dieci volte maggiori, 0,5 mg/kg.
Quindi, a parte la differente metodologia di estrazione, non è possibile dare la conformità ai requisiti chimici sui metalli pesanti se non si esegue almeno il Test EN 71-3.
Di certo, Oekotex o GOTS impongono ai produttori di tessuti dei criteri molto ambiziosi e la limitazione di coloranti pericolosi, quindi sarà più semplice passare la prova EN 71-3 e non dovrebbero esserci brutte sorprese.